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Pedagogia

Maritain 


 
Jacques Maritain nacque a Parigi nel 1882 da una famiglia protestante.        Maritain visse una giovinezza inquieta a causa della sua insoddisfazione nei confronti della cultura relativista e positivista dominante negli ambienti accademici parigini. Maritain si laureò in filosofia alla Sorbona. Ben presto si convertì al cattolicesimo.  Egli svolse l’attività di insegnamento prima all’istituto cattolico di Parigi, poi alla Columbia University ed infine anche all’Università di Chicago.            La moglie Raissa fu un pilastro della sua vita sia dal punto di vista affettivo sia da quello lavorativo, in quanto fu una sua fedele collaboratrice. Durante il periodo bellico si trasferì a New York dove diresse la “Scuola Libera di Alti Studi”. Il pensiero educativo di Maritain è presente negli scritti di tipo politico, filosofico o religioso. Dopo la seconda guerra mondiale fu ambasciatore della Repubblica francese presso il Vaticano. Nel 1961, in seguito alla morte della moglie, si ritirò in una comunità religiosa di Tolosa. Lì venne a mancare nel 1973.                                        OPERE: "Tre riformatori: Lutero, Cartesio e Rousseau" (1925) E' un atto di accusa alla scristianizzazione indotta dal protestantesimo e proseguita poi dalla modernità fino a giungere alla degenerazione sociale contemporanea. "Umanesimo integrale" (1936) Si pone contro ogni forma di totalitarismo. Propone una democrazia politica fondata sui valori religiosi del cristianesimo. Inoltre tenta di proporre l'ipotesi di una conciliazione tra umanesimo classico e cristianesimo. "L'educazione al bivio" (1943) Raccolta di quattro conferenze tenute all'Università di Yale. Nella prima parte compie una critica alla pedagogia contemporanea. Nella seconda parte presenta una proposta pedagogica organica e sistematica che tiene conto dei fini, dei metodi e delle strutture più ideonee. "L'educazione della persona" (1959) PRIMATO DELLA PERSONA E UMANESIMO INTEGRALE: Nel dibattito apertosi nel primo dopoguerra del secolo scorso relativo alla crisi della civiltà europea Maritain offre una risposta critica ma non pregiudizialmente ostile alle sfide della modernità. Maritain parte analizzando i limiti dell'industrialismo, rilevando i rischi di imbarbarimento in una cultura come questa, tutta centrata sul fare, sul produrre. Questo genere di cultura è, a volte, disattenta all'uomo e alle sue esigenze più autentiche. Secondo Maritain era giunto il momento di passare da un umanesimo antropocentrico (homo faber) ad un umanesimo teocentrico, nel quale il riferimento a Dio rappresentasse la condizione della piena e compiuta realizzazione dell'uomo. Ad un umanesimo parziale viene contrapposto un umanesimo integrale che accoglie l'uomo in tutte le sue espressioni, in tutti i suoi valori e le sue potenzialità. La realtà storica non deve essere un mezzo ma deve avere una propria dignità e un proprio fine. Al centro deve esserci l'uomo, essendo ordinato essenzialmente e direttamente da Dio. Maritain inoltre sottolinea come la democrazia sia il sistema politico preferibile. La democrazia è un governo popolare, aperto alla partecipazione, fondato sul rispetto alla persona e sulla garanzia delle libertà civili e religiose. La democrazia si fonda su valori umani razionali e su principi che trovano la loro salda radice del Vangelo. Infatti Maritain ne dichiara la superiorità etica e politica su ogni altra forma di governo. Altro aspetto da evidenziare nella cultura e nel pensiero di Maritain è il pluralismo delle culture e il metodo del dialogo con esse, con altri stili di vita o altri progetti storici. Primo fra tutti i marxismo. Si tratta di comprendere e non di demonizzare. Si tratta di rinvenire i depositi di verità che ogni progetto umano può conservare.                     LA PRIORITA' DEL FINE EDUCATIVO: Il punto di partenza della riflessione pedagogica di Maritain è molto simile a quello di Dewey: l'uomo contemporaneo vive costantemente in una situazione problematica e conflittuale e per tale motivo deve essere formato adeguatamente per affrontarla nel modo migliore. Secondo Maritain qualsiasi modelli educativo presuppone una determinata idea di uomo da realizzare attraverso esperienze e istituzioni formative. Maritain dichiara di apprezzare il movimento progressista dell'educazione sorto in Europa e negli Stati Uniti fra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento (attivismo e scuole nuove). Nonostante ciò individua in questo movimento numerosi limiti tra cui la mancanza di autentici fini educativi e il predominio dei mezzi rispetto ai fini. A riguardo Maritain sostiene che la scelta dei fini rappresenta il problema più importante. Il fine può essere ricercato all'interno di una visione scientifica dell'uomo. Maritain definisce l'uomo come "un animale dotato di ragione, la cui suprema dignità consiste nell'intelletto; è un individuo libero, in relazione con Dio la cui suprema giustizia e rettitudine è di obbedire alla legge di Dio.                                    PERSONALITA' E INDIVIDUALITA': L'uomo non è un semplice essere di natura ma è una persona dotata di spiritualità. La spiritualità è radice della libertà. La libertà si fonda e si giustifica nel momento in cui si riconosce nell'uomo la componente spirituale. In caso contrario l'uomo viene ridotto ad un oggetto suscettibile di ogni strumentalizzazione. L'uomo non è una parte ma il tutto. E' un essere interamente naturale e spirituale, un corpo animato da uno spirito capace di autocoscienza e di libertà e pertanto responsabile del suo destino. Essendo una persona spirituale è condizionato da elementi fisico-psichici e socio-ambientali. L'uomo vive una vita naturale e sociale, ma anche soprannaturale dal momento che è stato creato da Dio e a lui è destinato. Il fine della vita non consiste nel soddisfacimento egoistico dei bisogni e degli interessi naturali, e nemmeno nella subordinazione passiva ai voleri della società e dello Stato. Il fine educativo consiste nel ricongiungimento con Dio. L'essere umano è composto da lui poli: Personalità: esprime il principio della vita spirituale Individualità: esprime il principio della vita naturale Un educazione che si limita all'individualità si riduce ad un puro e semplice addestramento animato, sicuramente parziale e riduttiva. L'educazione deve considerare l'uomo nella sua totalità e formarlo nell'ambiente in cui vive. L'educazione ha la funzione di guidare l'uomo lungo il suo sviluppo dinamico durante il quale soddisfa le sue aspirazioni alla libertà, sviluppa le sue capacità e la sua dimensione spirituale. Nell'educazione deve anche essere trasmessa ad ognuno la cultura della nazione

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